Storia

"La Storia, progettare il futuro"; il Novecento e l'età attuale di Alessandro Barbero, Chiara Frugoni e Carla Sclarandis. Alcune riflessioni sono ricavate dalle lezioni del professore Piero Morpurgo, nonostante la struttura e i contenuti siano per la maggior parte una sinstesi del manuale.

Il tramonto dell'eurocentrismo

1 - La Belle Époque tra luci e ombre

Urbanizzazione e società

La Belle ÉpoqueBelle Époque
La Belle Époque è un periodo storico che va dal 1871 al 1914 circa, e indica lo sviluppo economico e sociale in Europa. Il termine fu coniato agli inizi della Prima guerra mondiale per ind...
(1871-1914) fu caratterizzata da "benessere e spensieratezza" poiché, grazie allo sviluppo del PositivismoPositivismo

, si diffusero l'elettricità (illuminazione pubblica) e nuovi mezzi (bici, tram, automobili), si svilupparono i vaccini (contro colera, vaiolo, rabbia) e la sterilizzazione. Si sviluppò il concetto di tempo libero (attività sportive, turismo), e, dal punto di vista economico, i grandi magazzini, il TaylorismoTaylorismo
… Taylor scrisse … nel 1911, in cui descrive …
ed il FordismoFordismo
Termine usato da Antonio Gramsci nei "Quaderni dal carcere" nel 1929 per descrivere ….. Basato sul concetto di Taylorismo
.

La politica di massa

Le masse (i lavoratori del Quarto Stato di  Giuseppe Pellizza da Volpedo) divennero sempre più importanti per la vita politica e sociale: venne concesso da sempre più governi il suffraggio universale maschile (nel 1912 da Giovanni Giolitti Private or Broken Links
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in Italia Private or Broken Links
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, grazie al contributo di sindacati e partiti di massa (con l'organizzazione in congressi, e forti basi ideologiche).

I socialisti operarono per i lavoratori (stipendi migliori, assicurazioni per infortuni, lavoro minorile e femminile etc…). In risposta, nel 1891 Leone XIII pubblicò l'enciclica Rerum Novarum Private or Broken Links
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, e nel 1903 Pio X si scagliò contro il modernismo pubblicando Fin dalla prima Private or Broken Links
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.

Fu forte anche la resistenza contro le suffraggette ed il suffraggio universale.

L'emigrazione dall'Europa

Un crisi di sovrapproduzione (come quella del 1929) portò all'emigrazione in America (dove gli immigrati si scontravano con povertà, sfruttamento, e discriminazione: il film Sacco e Vanzetti Private or Broken Links
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descrive egregiamente le vicende di due anarchici italiani negli Stati Uniti Private or Broken Links
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2 - Vecchi imperi e potenze nascenti

Le tensioni fra gli Stati europei

Guglielmo II Private or Broken Links
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nel 1890 pose fine al cancellierato di Bismark e alla politica dell'equilibrio con lo scopo di raggiungere il primato economico e coloniale. Tra il 1902 e il 1911 l'industria tedesca crebbe a dismisura, facendo competizione alla Gran Bretagna.

I tentativi tedeschi di conquistare il Marocco scatenarono la rivalità con la Francia che in quel momento stava affrontando la crisi dell'Affaire Dreyfus Private or Broken Links
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(affrontato da Hannah Arendt Private or Broken Links
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nel libro Le origini del totalitarismo Private or Broken Links
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. Nonostante le contese, la Germania riuscì a conquistare parte del Congo. Sempre per quanto riguarda la questione africana, grazie all'incidente di Fashoda Private or Broken Links
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del 1898, la Francia e la Gran Bretagna riuscirono a stipulare l'Entente Cordiale Private or Broken Links
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nel 1904

Nel 1882 fu formata la Triplice alleanza, fra Impero austro-ungarico, Germania e Italia, mentre in Russia Nicola II Private or Broken Links
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, a causa di una rivoluzione del 1905 e della sconfitta contro il Giappone, concesse più diritti (fra cui la Duna ed i Soviet) democratici al popolo (rivendicandoli in seguito). Nel 1907 fu stipulata la Triplice intesa fra Francia, Russia e Gran Bretagna.

L'imperialismo dei paesi extraeuropei

Dal 1868 il Giappone divenne una potenza industriale, basata sul modello occidentale, dimostrando la sua potenza nella battaglia per il controllo della Manciuria nel 1904-1905 contro la Russia.

In Cina ci fu una rivoluzione nel 1912 che segnò la fine dell'impero e l'inizio della repubblica.

Anche gli Stati Uniti ebbero un'importante crescita, ed il corollario Roosevelt prese avvio una politica imperialistica nel continente americano e nell'area del Pacifico, con la creazione di zone di influenza (Cuba, Panama, Portorico, Filippine etc…).

3 - L'Italia giolittiana

Giolitti e il conflitto sociale

Per l'Italia la fine del 1800 fu un periodo di crisi politica e sociale, che iniziò con la sconfitta di Adua nel 1896 in Africa, e la politica del pareggio di bilancio (che aveva costretto i governi ad aumentare le tasse), condizioni che portarono a manifestazioni represse in maniera violenta (come nel caso del massacro di Bava Beccaris del 1898 a Milano).

Nel 1900 fu assassinato il re Umberto I, e salì al trono Vittorio Emanulele III, che affidò il governo Giuseppe Zanardelli, che nominò ministro degli interni Giovanni Giolitti, diffondendo la diffusione delle Camere del lavoro e delle Leghe bianche.

Giovanni Giolitti divenne capo del governo dal 1903 e vi rimase fino al 1914, periodo in cui fece importanti decisioni come il patto Gentiloni nel 1913, e il suffraggio universale maschile nel 1912 (da 9% a 24% della popolazione poteva votare). C'è da nominare lo sviluppo industriale, grazie all'intervento statale, al protezionismo doganale e alla fondazione della Banca d'Italia (tale espansione industriale escludeva il Sud Italia).

La questione meridionale si legava alla mancanza di una riforma agraria, con la distribuzione delle terre ai contadini (ma Giovanni Giolitti si appoggiava ai grandi latifondisti, e le manifestazioni contadine furono represse con grande violenza).

L'Italia fu colpita in quel periodo da due disastri naturali: l'eruzione del Vesuvio nel 1906 e nel 1908 Messina e Reggio Calabria furono distrutte da un terremoto (Carlo Collodi nomina spesso Reggio Calabria in Cuore)

Il colonialismo italiano in Africa

Giovanni Giolitti voleva mantenere la Triplice alleanza, ma decise di riprendere la politica imperialista, per cui, nel 1911 attaccò la Libia, un possedimento dell'Impero ottomano: l'Italia vinse, e nel 1912 ci fu la pace di Losanna (l'Italia entrò in possesso anche delle isole del Dodecaneso nel mar Egeo).

Gli italiani commisero moltissime atrocità per contrastare la resistenza libica, tanto che segnò la discesa di Giovanni Giolitti, non trovando più l'appoggio né di nazionalisti né dei socialisti.

Giovanni Giolitti rassegnò le dimissioni nel marzo del 1914, e fu sostituito da Antonio Salandra, che dovette affrontare le proteste della settimana rossa fra il 7 e il 14 giugno 1914 nell'Italia centro-settentionale con una spietata repressione.

La Grande Guerra e le sue eredità

4 - La Prima guerra mondiale

Le cause del conflitto

Ci sono diversi fattori che all'inizio del Novecento scatenarono la Proma guerra mondiale:

  • La Francia e la Germania erano in conflitto, per l'Alsazia e la Lorena a seguito della guerra franco-prussiana
  • L'ambizione tedesca di conquistare lo spazio vitale (Lebensraum)
  • Russia, Austria-Ungheria e Impero ottomano avevano mire espansionistiche nei balcani
  • Un altro motivo di scontro erano le colonie in Africa e in Asia

Il 28 giugno 1914, l'ariduca d'Austria Francesco Ferdinando fu ucciso a Sarajevo, da un nazionalista serbo, innescando una reazione a catena che portò le potenze europee ad allearsi e scontrarsi fra di loro, su due fronti:

L'Italia inizialmente si mantenne neutrale, dato che la Triplice alleanza era a scopo difensivo, e il Paese si divaricò in interventisti (Gabriele D'Annunzio, Ugo Foscolo, Filippo Tommaso Marinetti, ) e neutralisti, ma, Sydney Sonnino, nell' aprile del 1915 firmò il patto di Londra, per entrare entro maggio a fianco di Franca e Gran Bretagna per l'Irredentismo (Trieste, Trentino-Alto Adige, Dalmazia e l'Istria). Con l'intervento di Vittorio Emanulele III e la maggioranza in Parlamento, il 24 maggio 1915 l'Italia entrò in guerra.

Le fasi e le specificità della guerra

I paesi europei erano estremamente nazionalisti, e si aspettavano uno scontro breve, ma in realtà si aprirono due fronti:

  • sul fronte occidentale i tedeschi attraversanono il Belgio, e giunsero a pochi chilometri da Parigi, ma furono fermati nelle battaglie della Marna e delle Fiandre
  • sul fronte orientale: i tedeschi ebbero la meglio sui russi nelle battaglie di Tannenberg e dei laghi Masuri, e gli inglesi vennero fermati a Gallipoli dall'Impero ottomano
  • si aprì un fronte italo-austriaco nel 1915
  • si intensificò la guerra sottomarina e navale con la battaglia di Jutland

Nel 1917 gli europei iniziarono a ribellarsi contro la guerra: in Russia ci fu la rivoluzione bolscevica, che portò alla pace di Brest-Litovsk, gli italiani vennero sconfitti a Caporetto e gli Stati Uniti entrarono in guerra insieme all'Intesa.

Nel 1918 l'Italia riuscì a vincere a Vittorio Veneto, mentre i tedeschi vennero sconfitti sulla Marna e ad Amiens, portando alla resa di novembre.

Alla guerra parteciparono 60 milioni di soldati

Le conseguenze della guerra

L'assetto politico europero mutò con la conferenza di Parigi e vari trattati:

  • scomparvero quattro imperi
  • la Russia perse l'Ucraina, la Polonia, i Paesi baltici e la Finlandia
  • l'Impero austro-ungarico fu diviso in Austria, Ungheria e Cecoslovacchia
  • l'Impero tedesco divenne una repubblica (la Repubblica di Weimar)
  • l'Alsazia e la Lorena tornarono alla Francia
  • la Polonia ottenne il corridoio di Danzica
  • le colonie tedesche in Africa andarono a Francia e Gran Bretagna
  • le colonie asiatiche andarono al Giappone
  • l'Impero ottomano divenne la Repubblica di Turchia

l'Intesa impose una pace punitiva, e fu creata la Società delle Nazioni, e, dopo la guerra, seguì una fase di recessione economica e scoppiò un'epidemia di influenza spagnola.

Furono creati anche enormi campi di prigionia, e fu portato a termine dai Turchi il genocidio degli Armeni, e l'emancipazione femminile ebbe una forte accellerazione, con l'indipendenza economica e una maggiore consapevolezza, ottendendo anche il diritto di voto in alcuni Stati (La giornata d'uno scrutatore di Italo Calvino e l'impegno politico delle donne)

5 - La Rivoluzione russa da Lenin a Stalin

La Rivoluzione russa

All'inizio del 1917 la situazione Russa era drammatica, la guerra andava male, e c'era la fame: operai e soldati si rivoltarono in tutta la Russia, portando ad una rivoluzione che pose fine alla dinastia dei Romanov.

Fu nominato un governo provvisorio, e si svilupparono i soviet, istituendo un doppio potere. In questa situazione precaria, Lenin presentò le tesi di aprile: pace ad ogni costo, terra ai contadini, pieni poteri ai soviet.

In questa situazione di crisi, i bolscevichi conquiestarono la sede del governo.

Il regime comunista

Una volta al governo, i bolscevichi emanarono il decreto sulla pace e il decreto sulla terra (abolendo la proprietà privata, considerata un diritto naturale da Leone XIII nella Rerum Novarum), fu emanata una Costituzione, insieme alla costituzione di un Consiglio di commissari del popolo, della Ceka (polizia politica) e tribunali rivoluzionari (ricordano molto la Rivoluzione Francese)

%% Equivalente di LUCE per Hitler? Leni Riefenshtal %% Fu creato un Dipartimento per l'agitazione e la propaganda (tipo Luce di Benito Mussolini)

Scoppiò una guerra civile fra l'Armata bianca (controrivoluzionari) e l'Armata rossa (bolscevichi), che risucì a imporsi, e attuò il comunismo di guerra per uscire dalla crisi, impoverendo la popolazione, e aumentando il divario fra città e campagne.

Nel 1921 Lenin vaò la NEP che fece subito crescere l'economia Russa.

6 - L'Italia dal dopoguerra al fascismo

Le tensioni del dopoguerra

Inflazione, bilancio economico terribile, e le fabbriche andavano convertite (come al solito), insieme ad altre difficoltà: non fu realizzata la riforma agraria promessa, e c'era il problema di reintregrare i reduci ed i mutilati.

Tra il 1919 e il 1920 ci fu il biennio rosso (agitazioni e scioperi a livello nazionale) risolto da Giovanni Giolitti.

Nel 1921, in seguito alla Terza Internazionale, il Partito socialista si divise in Partito comunista e Partito socialista unitario, nello stesso periodo in cui Gabriele D'Annunzio definì la vittoria mutilata, portando all'impresa di Fiume.

L'avvento del fascismo

L'ex socialista Benito Mussolini instaurò il movimento rivoluzionario dei fasci di combattimento, opponendosi sia al socialismo che al capitalismo, e, per ottenere più credito furono istituite le squadre d'azione o camicie nere (per attaccare socialisti e cattolici). Nel 1921, con l'entrata in Parlamento, Benito Mussolini trasformò il movimento in Partito nazionale fascista, e, nel 27-31 ottobre 1922, programmò la marcia su Roma, per fare pressione sul governo.

Vittorio Emanulele III avrebbe potuto reprimere facilmente la rivolta, ma decise di affidare il governo al fascismo, che confermò la sua avversione verso le istituzioni democratiche e liberali.

Dal primo dopoguerra alla Seconda guerra mondiale

7 - L'Italia fascista

L'instaurazione della dittatura

Benito Mussolini fu nominato presidente del consiglio nel 1922, e, il 3 dicembre 1922 fece approvare la Legge dei pieni poteri, e vennero create due istituzioni: il Gran Consiglio del Fascismo e la Milizia Voontaria per la sicurezza Nazionale nel 1923.

Alle elezioni del 1924, grazie ad una nuova legge elettorale il PNF ottenne il 65% dei voti, ed il segretario del PSU, Giacomo Matteotti denunciò alla Camera i brogli elettorali (per cui fu rapito e ucciso dai fascisti, e Benito Mussolini ne assunse piena responsabilità, per minacciare gli avversari politici).

La creazione del consenso e la repressione del dissenso

La dittatura iniziò con le leggi fascistissime (fra il 1925 e il 1926), accentrando il poteri legislativo ed esecutivo, sostitui i sindacati con i podestà nominati dal governo, abolì la libertà di stampa, di parola e di associazione. Alle elezioni del 1929 i fascisti guadagnarono il 98% dei consensi con l'avvicinamento alla Chiesa cattolica e la firma dei Patti Lateranensi l'11 febbraio 1929.

Per costruire il consenso Mussolini creò un culto della romanità e della personalità, facendo largo uso della propaganda (come per l'istituto Luce fondato 1924). I giovani vennero inquadrati nell'Opera Nazionale Balilla e fu creato il ministero per la Cultura Popolare.

Fu ripristinata la pena di morte, e furono creati l'OVRA e il Tribunale speciale per la difesa dello Stato, di cui furono vittima Antonio Gramsci, Giovanni Minzoni, Piero Gobetti, Giovanni Amendola, Carlo e Nello Rosselli, o mandati al confino, come Carlo Levi.

Il militarismo e il razzismo fascista

Furono prese di mira la Libia e l'Etiopia tra il 1935 e il 1936, e la Società delle Nazioni sanzionò l'Italia, portando più consensi al fascismo. Nel 1936 fu stipulato l'Asse Roma-Berlino. Fra il 1938 e il 1939 furono approvate le Leggi per la difesa della razza.

8 - La Germania dalla Repubblica di Weimar al Terzo Reich

La crisi della Repubblica di Weimar

Con la sconfitta nella Prima guerra mondiale, la Germania divenne una repubblica, la cui Costituzione fu redatta a Weimar, esposta agli attacchi dei partiti estremisti. nel gennario del 1919 i comunisti della Lega di spartaco. Nel 1919 fu approvata la nuova Costituzione, dando il suffraggio universale, dando forti poteri al presidente della Repubblica e al Parlamento.

Il governo fu attaccato per aver accettato il trattato di Versailles, con l'impossibilità di risolvere la crisi economica postbellica, caratterizzata da inflazione e disoccupazione. La Germania si stava riprendendo nel 1923 grazie investimenti degli Stati Uniti, che terminarono con la crisi del 1929.

Lo Stato nazista

Il Partito nazista di estrema destra fu fondato nel 1920 da Adolf Hitler ispirandosi al fascismo, e organizzato in SA (camicie brune). Nel 1923 i nazisti tentarono un colpo di Stato a Monaco. Adolf Hitler, in carcere, scrisse il Mein Kampf in cui denunciò il trattato di Versailles, sostenne il riarmo della Germania e il recupero dei territori perduti, l'annientamento degli ebrei, e la conquista del lebensraum.

Nel gennaio del 1933 von Hidenburg nominò Adolf Hitler cancelliere che, grazie al rogo del Reichstag nel febbraio del 1933, fece assegnare al governo il potere legislativo, per lo stato di emergenza, così divenne capo del Terzo Reich e si fece chiamare Führer (guida). Nella notte dei lunghi coltelli decise di eliminare l'opposizione interna al partito il 30 giugno 1936, e iniziò un'opera di propaganda grazie al ministro Goebbels.

Il razzismo e l'antisemititsmo

La razza superiore era quella germanica (un gradino sotto quella latina), poi vi erano le razze subumane (slavi e infine ebrei): nel 1935 furono emanate le leggi di Norinberga che escludevano gli ebrei dalla vita sociale tedesca e dalla cittadinanza. Chi non riuscì ad espatriare fu mandato ai campi di concentramento.

9 - L'Unione Sovietica e lo stalinismo

Il totalitarismo sovietico

Nella lotta per la la guide del Partito Bolscevico in Unione Sovietica dopo la morte di Lenin nel 1924 emersero Trotskij, Bucharin e Stalin. Fu Stalin a prevalere, liquidando gli avversari.

Nel 1929 Stalin posse fine alla NEP, e lanciò il programma di collettivizzazione forzata delle campagne, affidate ad aziende agricole collettive divise in due categorie:

  • kolchoz: i contadini mantenevano la proprietà di piccoli appezzamenti
  • sovchoz: i contadini erano salariati statali

La collettivizzazione fallì, e Stalin decise di eliminare i kulaki (contadini più agiati), contrari alla collettivizzazione. La repressione in Ucraina fu particolarmente accanita, portando ad una carestia e alla morte di milioni di persone.

Stalin, pur credendosi il continuatore della politica di Lenin, organizzò un sistema dittatoriale, con le purghe staliniane, tanto che il periodo dal 1936 al 1938 è noto come Grande terrore (furono uccise 1 milione di persone, e chi scampava alla morte finiva nei gulag). Anche Stalin, come Hitler e Mussolini fece una capillare propaganda sul culto della personalità.

L'ascesa dell'Unione Sovietica

Attraverso la politica dei piani quinquennali si puntò alla realizzazione di un'imponente industria pesante, eliminando l'iniziativa privata:

  • ll primo piano, dal 1928 al 1932, fu realizzato parzialmente (nonostante la propaganda sostenesse il raggiungimento di tutti gli obiettivi).
  • Il secondo piano, dal 1933 al 1937, portò ad un aumento del 120% della produzione industriale, e un forte calo della disoccupazione.

Nel 1934 l'Unione Sovietica riuscì ad entrare nella Società delle Nazioni, e ad allearsi con Francia, Italia, Polonia e Germania. Nel 1936 appoggiò i repubblicani spagnoli in lotta contro i nazionalisti, ma, nel 1939 stipulò un patto di non agressione con la Germania (patto Molotov-Ribbentrop).

10 - Il mondo verso una nuova guerra

La crisi economica del 1929

Alla fine della Prima guerra mondiale la crisi fu devastante: disoccupazione e inflazione dominavano sia i paesi vincitori che i paesi sconfitti in Europa. Al contrario, gli Stati Uniti videro la prosperità degli anni ruggenti e del mercato borsistico, ma, nel settembre del 1929, il valore dei titoli azionari crollò rapidamente, portando a una corsa alla vendita dei titoli, che terminò il 24 ottobre 1929, o giovedì nero, portando alla "Grande depressione".

Roosevelt divenne presidente nel 1932 e rilanciò l'economia con l'aumento della spesa pubblica con il New Deal, facendo ripartire l'economia americana.

La guerra civile spagnola

In Europa si stavano sviluppando dittature di destra in vari paesi, come: Italia, Germinal, Portogallo, Austria, Ungheria, Polonia, Lituania, Estonia, Iugoslavia, Spagna, Romania e Grecia.

In Spagna nel 1923, il generale De Rivera, con il supporto di Alfonso XIII, attuò un colpo di Stato instaurando una dittatura che durò fino al 1931 quando alle elezioni vinsero socialisti e repubblicani. Nel 1933 le destre vinsero le elezioni, abrogando le iniziative repubblicane sulle terre, e generando un malcontento generale.

Nel 1936 le elezioni furono nuovamente vinte dai partiti di sinistra, con il nome di Fronte popolare, allora, Francisco Franco, insieme ad altri generali, organizzò un colpo di Stato, invadendo il sud del paese, con il supporto della Germania e dell'Italia (con il bombardamento di Guernica del 1937).

La guerra civile si concluse nel 1939 con la vittoria di Francisco Franco che instaurò una dittatura fino al 1975.

11 - La Seconda guerra mondiale

Lo scoppio della guerra

Nel 1939 Hitler firmò con l'Italia il Patto d'acciaio (alleanza) e un patto con l'Unione Sovietica. Il 1° settembre 1939 Hitler ordinò di invadere la Polonia, e Francia e Inghilterra dichiararono guerra alla Germania. Le truppe naziste, in 3 settimane, con il Blitzkrieg annientarono la Polonia.

I sovietici attacarono, senza successo, la Finlandia, e i tedeschi occuparono la Danimarca e la Norvegia. Nella primavera del 1940 Hitler attacò l'Olanda il Belgio e la Francia, circondando le trubbe inglesi e francesi a Dunkerque: a nord la Francia fu occupata dai tedeschi, e a sub fu creato il governo di Vichy (guidato da Petan). Hitler non riuscì ad occupare l'Inghilterra.

L'Italia entrò a far parte del conflitto il 10 giugno 1940, attacando la Francia già indebolito, subendo delle sconfitte in Grecia e in Nord Africa, e fu salvata dai tedeschi. Nel 1941 l'impero coloniale italiano fu liquidato.

Le fasi cruciali della guerra

Nel giugno del 1941 Hitler decise di attacare l'Unione Sovietica, arrivando con i Blitzkrieg fino a Mosca e Stalingrado (la guerra a est fu caratterizzata da ingenti danni nei confronti dei civili, provocando la formazione di movimenti di resistenza). Parallelamente, le truppe tedesche diedero inizio allo sterminio degli ebrei.

Il 7 dicembre 1941 i giapponesi attacarono Pearl Harbor, per la spartizione del Pacifico, per cui, l'8 dicembre gli Stati Uniti dichiararono guerra al Giappone, mettendo in moto la produzione bellica. Il 1942 fu un anno di svolta per gli Alleati: i giapponesi vennero fermati, i nazifasciti cacciati dal Nord Africa, e i tedeschi sconfitti a Stalingrado.

La guerra in Italia

Gli Alleati sbarcarono in Sicilia nel luglio del 1943, e il 25 luglio 1943 Mussolini fu destituito e arrestato, e il generale Badoglio e Vittorio Emanulele III firmarono l'armistrizio con gli Alleati l'8 settembre 1943 e fuggirono a Brindisi, abbandonando gli italiani. Nel centro-nord si stabiliì la Linea Gustav, mentre al nord Mussolini fondò la Repubblica sociale italiana, e i gruppi partigiani intensificarono la loro lotta anti-nazifascista, coordinati dal CLN (Comitato di liberazione nazionale), e furono ricostituiti i partiti banditi dal fascismo.

Nel marzo del 1944, Palmiro Togliatti diede vita alla svolta di Salerno, e Ivanoe Bonomi prese il posto di Badoglio. Roma fu liberata a giugno e ad agosto gli Alleati arrivarono a Firenze. I partigiani si arrestarono sulla Linea gotica.

Milano fu liberata il 25 aprile 1945, e Benito Mussolini fu catturato e ucciso.

La conclusione della guerra

Alla fine del 1943, dopo le conferenze di Tehran e Casablanca, la Germania fu attaccata a est dalle forze sovietiche, e gli Alleati sbarcarono in Normandia il 6 giugno 1944, e invasero i tedeschi, che subivano ingenti bombardamenti dal 1942.

Il 7 giugno 1945 la Germania firmò la resa incondizionata.

Nel Pacifico, il presidente Harry Truman decise di usare la bomba atomica il 6 e 9 agosto 1945. Il Giappone si arrese il 15 agosto 1945

Nacque l'ONU.

La Guerra Fredda

12 - La Guerra Fredda: dai trattati di pace alla morte di Stalin

La divisione del mondo

Con le conferenze di Yalta e Posdam si era deciso di dividere l'Europa fra sovietici (parte orientale) e Stati Uniti, Francia e Inghilterra nella parte occidentale, una vera e propria cortina di ferro fra capitalismo e comunismo. La Guerra Fredda iniziò nel 1949 con la corsa alle armi nucleari.

Negli Stati Uniti si sviluppò la dottrina di Truman, ovvero, il contenimento dell'espansione sovietica, per cui, fu varato il Piano Marshall che prevedeva lo stanziamento di prestiti per gli Stati che ne avessero fatto richiesta.

Berlino e la Germania furono divise in 4 zone di occupazione degli alleati, e fu data vita ad uno Stato unico nel 1948-1949, la Repubblica federale tedesca (RFT), e ad est fu creata la Republica popolare tedesca (DDR).

Nel 1949 i paesi europei entrarono a far parte della NATO con gli Stati Uniti, ed i comunisti risposero con il Patto di Varsavia, sotto il controllo dell'Urss.

Ebbe inizio anche il processo di decolonizzazione per Francia e Inghilterra, ed ebbe inizio anche il progetto di unificazione europea, con la creazione della CECA nel 1951. I paesi comunisti istituirono il Comecon e Cominform.

L'America Latina fu colpita da regimi dittatoriali di stampo populista.

Decolonizzazione e sconvolgimenti in Asia e in Africa

Nel 1949 Mao Zedong proclamò la Repubblica popolare cinese, riconosciuta inizialmente solo dall'Urss. A questo punto, gli Stati Uniti decisero di attaccare la Corea, divisa in Corea del Nord (comunista) e Corea del Sud (filo occidentale). La linea di divisione fra i due paesi fu decisa sul 38° parallelo.

Dopo l'affermazione del principio di autodeterminazione dopo la Prima guerra mondiale nacquero molti partiti nazionalisti in Africa e in Asia che putavano all'indipendenza. Nel 1947, l'India, grazie alla lotta di Gandhi, divenne indipendente ma fu divisa, per motivi religiosi, in Unione indiana (indù) e il Pakistan (musulmano). Altri paesi divennero indipendenti, come la Birmania nel 1948, la Malesia nel 1957, le Filippine nel 1946, l'Indonesia nel 1950, Tunisia nel 1956, Marocco nel 1956, Libano, Siria e l'Egitto nel 1922.

Le origini del conflitto arabo-israeliano

In Europa si sviluppò il Sionismo nel 1917 prevedendo la nascita di uno stato ebraico con il sostegno di Balfour in Palestina, per cui gli ebrei furono mondata in Giordania. L'arrivo degli ebrei fu visto dai palestinesi come un'invasione e ci furono forti repressioni dal 1936 al 1939 (la Grande rivolta araba).

Nel maggio del 1948 fu proclamata la nascita dello Stato ebraico, che fu subito attaccato da una lega di paesi arabi, fra cui Egitto, Arabia Saudita, Iraq, Giordani, Siria e Libano, che furono respinti. Lo Stato d'Israele fu ammesso nelle Nazioni Unite nel 1949, ma gli Stati arabi lo considerano ancora un nemico.

13 - La "coesistenza pacifica" fra distensione e crisi

La Guerra Fredda negli anni di Krusciov e Kennedy

Nel 1952 Eisenhower divenne presidente degli Stati Uniti e nel 1953 Stalin morì. Eisenhower applicò la politica del roll back (spingere indietro l'Unione Sovietica), mentre in Unione Sovietica, alla guida al partito prevalse Nikita Krusciov che nel 1956, al XX congresso del PCUS (Partito Comunista dell'Unione Sovietica), denunciò i crimini di Stalin e abbandonò la politica del terrore.

La repressione nel 1956 della rivolta in Ungheria dimostrò che l'Unione Sovietica non aveva alcuna intenzione di alienare gli Stati satellite. La questione di Berlino persistette: nel 1961 fu innalzato il muro di Berlino.

Nel 1959, a Cuba fu instaurato il governo comunista di Fidel Castro ed Ernesto Che Guevara, e ci fu la questione dei missili cubani, che portò alla contrattazione di John Fitzgerald Kennedy (assassinato nel 1963) e Krusciov (destituito nel 1964).

Il nuovo protagonismo dell'Asia e dell'Africa

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14 - Trasformazioni e rotture: il Sessantotto

Il Sessantotto

Dal 1950 al 1973 ci fu una costante crescita economica in tutto il mondo, venne rilanciato il commercio internazionale e aumentò la produzione agricola, con una forte crescita demografica, con la nascita della società dei consumi.

In Europa si diffuse il Welfare state di Keynes (sanità, istruzione e pensioni). Nel 1971 gli Stati Uniti decisero la fine della convertibilità del dollaro in oro, e nel 1973 ci fu la crisi petrolifera.

Nel 1964 fu occupata l'università americana di Berkeley: gli studenti protestavano contro il sistema universitario classista, contro la segregazione razziale, e contro la guerra in Vietnam. Si svilupparono nel frattempo il movimento femminista, e la lotta per i diritti civili degli afroamericani nonostante le uccisioni di Malcom X (1965) e di Martin Luther King (1968).

Con l'elezione di Giovanni XXIII nel 1958, ci il Concilio Vaticano II nel 1962 e si concluse nel 1965 con papa Paolo VI: fu abbandonato il latino, e la Chiesa ne uscì con un'immagine rinnovata.

In Irlanda ci fu la guerra civile per la questione Inglese e l'Irlanda del Nord. Nel 1968 in Francia scoppiò la rivolta studentesca, con l'appoggio di operai e di impiegati, il maggio francese, ottenendo una riforma studentesca.

In Urss salì al potere Brežnev con la politica di centralismo economico e politico, mentre i paesi satellite cercavano l'indipendenza, con le vie nazionali del socialismo (come per la primavera di Praga nel 1968), ma la Cecoslovacchia fu invasa, per timore che l'ideologia si diffondesse in altri paesi.

Il comunismo in Asia

Mao Zedung lanciò dal 1965 al 1968 la Rivoluzione culturale, avendo come riferimento gli insegnamenti del Libretto rosso. Gli studenti formarono le Guardie rosse, che attaccarono tutto ciò che era considerato vecchio e contrario al cambiamento.

In Indocina si rafforzarono i movimenti comunisti in Vietname del Sud. Nel timore che il movimento comunista Vietcong prendesse il potere, il presidente americano Johnson intervenne militarmente. Le operazioni iniziarono durarono dal 1964 al 1965 con pesanti bombardamenti del Vietnam del Nord. Nel 1968 gli americani subirono una pesante sconfitta, e il presidente Nixon decise di porre fine alla guerra. Nel 1973 fu siglato l'accordo di Parigi.

15 - Gli anni Settanta: la centralità delle periferie

Il Medio Oriente e la crisi petrolifera

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Le dittature nel Sudamerica

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16 - La fine della Guerra Fredda e del mondo bipolare

Il neoliberismo

La rivoluzione iraniana

Il crollo del sistema sovietico

L'Italia repubblicana

17 - Dalla costituente all'"autunno caldo"

La nascita della Repubblica italiana

Nonostante la Resistenza contro i nazifasciti l'Italia si annoverò fra i paesi sconfitti nella Seconda guerra mondiale Private or Broken Links
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, e fu il democristiano Alcide De Gasperi che riuscì a limitare le sanzioni. Il 2 giugno 1946 furono indetti un referendum a suffraggio universale per decidere la forma di governo che l'Italia avrebbe dovuto adottare a seguito del conflitto e le elezioni per l'Assemblea Costituente Private or Broken Links
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.

Il 1 gennario 1948 fu promulgata ed entrò in vigore la Costituzione italiana, garantendo pluralismo, libertà d'espressione, divisione dei poteri e la sovranità nelle mani del popolo (uno Stato concordatario, e non laico).

La ricostruzione e il boom economico

Il 18 aprile 1948 la Democrazia cristiana vinse le elezioni (sistema proporzionale puro con preferenze per la Camera, sistema maggioritario con i collegi per il Senato) contro il Fronte popolare dei partiti di sinistra. Fu istituita la Cassa per il Mezzogiorno (per potenziare l'industria meridionale) e varie altre riforme che non diedero i risultati sperati.

L'Italia partecipò al Piano Marshall Private or Broken Links
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e aderì al Patto atlantico Private or Broken Links
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e contribuì all'integrazione europea aderendo nel 1951 alla CECA e nel 1957 alla CEE.

Negli anni Cinquanta lo scenario politico italiano divenne molto interessante: dato che i consensi verso la DC stavano diminuendo, il partito fu costretto a varare una legge elettorale di tipo maggioritario con premio di maggioranza (il 65% dei seggi per chi avesse ottenuto il 50% + 1 dei voti), la legge truffa del 1953, che fu abrogata nel 1954 (vari partiti cercarono di formare una coalizione per ottenere il premio, ma la maggioranza assoluta non fu raggiunta).

Dal 1958 al 1963 il paese conobbe uno sviluppo economico senza precedenti, il celebre boom economico, in particolare per le regioni del Nord, per cui, dal 1950 al 1970 sopreggiunse un fenomeno di emigrazione interna dal Sud al Nord e verso il Belgio (a riguardo è noto il film "Marina"), la Svizzera e la Germania.

Nonostante le riforme dei governi che si susseguirono negli anni Sessanta (la coalizione fra la DC di Aldo Moro ed i socialisti, lo scandalo di Tambroni e il Movimento Sociale Italiano neofascista, la riforma della scuola media), anche in Italia scoppiò la protesta studentesca del 1968, che sfociò nel 1969 nell'autunno caldo, caratterizzato dagli scontri fra operai e industriali, e della pubblicazione della legge 300 del 1970, lo Statuto dei lavoratori.

18 - Dagli "anni di piombo" a Tangentopoli

Il terrorismo politico

A seguito dell'autunno caldo in Italia cominciò il periodo degli "anni di piombo" dominati dal terrorismo delle correnti radicali di entrambi i lati dello spettro politico. Il 12 dicembre 1969 ci fu la strage di piazza Fontana a Milano: una bomba posta da militanti neofascisti all'interno della Banca dell'Agricolutra causò 17 morti e 88 feriti. Sussegurono altri attentati nel 1970, nel 1974 e nel 1980 (alla stazione di Bologna).

Nel 1970 fu approvata la legge sul divorzio, fu liberalizzato l'ingresso all'università, fu promulgato lo Statuto dei lavoratori e furono istituite le Regioni. In quegli anni anche l'Italia subì le conseguenze della crisi petrolifera.

Di fronte a queste difficoltà, il segretario del PCI Private or Broken Links
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, Enrico Berlinguer Private or Broken Links
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si fece interprete della politica del compromesso storico con il Democristiano Aldo MoroAldo Moro

che fu vittima del terrorismo di sinistra il 16 marzo 1978, stesso anno in cui fu eletto Sandro Pertini (ex partigiano) presidente della Repubblica.

La crisi del 1992-1993

Gli anni Ottanta furono caratterizzati da un aumento della criminalità organizzata (con l'uccisione del generale Dalla Chiesa e la scoperta della loggia massonica P2).

Nel 1983 divenne capo del Governo Bettino Craxi (leader socialista), noto per la revisione dei Patti Lateranensi Private or Broken Links
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nel 1984. Nel 1991 il PCI Private or Broken Links
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si scisse in Partito democratico e Rifondazione comunista. Nel 1992 scoppiò lo scandalo di Tangentopoli, mettendo a fuoco un sistema di corruzione fra politici e imprenditori, per cui, nelle elezioni del 1994 si formò una nuova classe politica.

Il 23 maggio del 1992 venne ucciso Giovanni Falcone, e il 19 luglio 1992 Paolo Borsellino.

Il mondo multipolare

19 - L'egemonia mondiale degli Stati Uniti

La dissoluzione dei regimi comunisti

Nel 1991 l'Urss si disgregò in 15 repubbliche indipendenti, per cui gli Stati Uniti divennero l'unica superpotenza mondiale, e si susseguirono negli anni i presidentei repubblicani Reagan e Bush, che riuscirono a risolvere una serie di problemi economico sociali. Nel 1992 fu eletto Bill Clinton che rilanciò l'economia, e si impose come difensore della democrazia (per la politica dottrina di Monroe del 1823).

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L'unificazione europea

Il Medio Oriente, scenario di conflitti globali

La globalizzazione

20 - Il mondo attuale

Il Medio Oriente islamico e il terrorismo in Europa

L'Europa e le sue crisi

Le migrazioni