Come iniziano le guerre
La Prima guerra mondiale
Il 28 giugno 1914 fu ucciso l'arciduca Francesco Ferdinando, e nasce da un atto di terrorismo (Francesco Giuseppe morì nel 1916, dopo 66 anni di governo), per l'epoca un atto estremamente importante. Sarajevo, in Bosnia, era un luogo delicato (i bosni musulmani erano contenti di essere sotto gli austriaci, mentre i serbi in Bosnia no, perhé la Serbia voleva essere indipendente).
L'Austria voleva punire la Serbia (lo Stato "offeso" doveva punire lo Stato "canaglia"), ma la Serbia aveva come alleato la Russia (tutti cercavano di avere degli "alleati", un peso).
Il mondo del 1914 era nazionalista, con grandi e piccole potenze: Salandra in quei giorni lo definì sacro egoismo. Per la propria sicurezza, tutti tentavano di avere delle alleanze. L'Austria credeva che forse la Russia non sarebbe intervenuta, ma non ne era certa. Era alleata con la Germania (e l'Italia, della Triplice Alleanza), ma solo se uno dei Paesi viene attaccato.
Il 3 luglio ci sono i funerali di Francesco Ferdinando, e il 4 luglio Francesco Giuseppe scrive una lettera al Kaiser, una lettera non lucida, un "non sei d'accordo sul dover fare qualcosa" (tipo le motivazioni per la guerra in Iraq). Il Kaiser assicurò la Serbia (l'assegno in bianco, perché il Kaiser non consultò nessuno, se non dopo: il cancelliere, il capo dell'esercito, e Alfred Krupp dell'industria delle armi).
Le guerre mondiali sono tutta una serie di scomesse sbagliate, perché nessuno vuole realmente la guerra mondiale, generale, totale.
La Russia era alleata anche della Francia, e, in mezzo fra loro c'era la Germania (non esistevano la Slovacchia, la Cecoslovacchia etc…). I tedeschi scomettevano che non ci sarà la guerra fra Russia e Francia.
L'Europa del 1914 l'economia sta crescendo, le economie sono interdipendenti, le monete sono legate all'oro, si viaggia in tutta l'Europa senza passaporto (tranne in Russia), ma sono tutti armati fino ai denti, spendendo somme enormi per l'esercito (paragonabili a quelle statunitensi oggi).
Erano imbevuti di un'ideologia darwiniana per cui gli Stati sono in competizione fra di loro, e sono tutti armati per la difesa (non si aspetta nessuno di essere l'offensore). Lo scenario della prossima guerra era chiaro, tutti se l'aspettavano, come "La Germania e la prossima guerra" (dominare il mondo o perire, il diritto per la guerra, il dovere della guerra etc…). C'era chi aveva capito che con l'economia interdipendente avrebbe portato alla devastazione totale nel caso di una guerra fra i paesi europei. Nel 1910 uscì "La grande illusione" (quella per cui avere un grande esercito e vincere sia garantito, era un'illusione che la forza salverà i paesi).
Libri del genere circolavano, e i politici li leggevano. Nel dicembre del 1912, in un discorso con l'ambasciatore tedesco, il ministro degli esteri inglese Grey aveva previsto lo scenario della Prima guerra mondiale. Gli anni precedenti alla guerra sono gli anni della corsa agli armamenti.
Il paradosso della sicurezza: per essere più sicuro mi armo, i vicini si spaventano e si armano anche loro, e così via...
I militari decidono di fare dei piani (erano passati 50 anni dalla guerra franco-prussiana, dalla guerra di Crimea). Nel novembre 1913 si sapeva anche quali fossero i generali che avrebbero dovuto guidare l'esercito nella guerra. I militari calcolavano anche quando sarebbe convenuto fare la guerra (più presto o più tardi?).
L'attentato di Sarajevo fu solo il catalizzatore che tirò furi tutte le pianificazioni che sono state a bollire per anni. Vienna manda un ultimatum durissimo alla Serbia, perché non volevano che lo accettassero, e i tedeschi premono. L'Austria-Ungheria era lenta, e ci voleva tempo.
L'Inghilterra era isolazionista, e se ne infischiava dei problemi "continentali" (aveva il commercio, le colonie, l'India, i problemi con l'Irlanda etc… E la politica estera non esisteva, tranne per un alto funzionario del ministero degli esteri). I militare inglesi si consideravano amici dei francesi, ed erano contro l'idea di una dittatura tedesca.
I Serbi accettano quasi tutte le condizioni, ma rivolge anche un appello allo zar, per essere sicura del sostegno, e lo zar conferma il loro aiuto. Winston Churchill, primo lord della marina inglese, fece recoverare la flotta inglese nel porto da guerra. Il giorno dopo la borsa tedesca crolla.
Per fare la guerra bisognava decretare la mobilitazione, il triplicare, quadruplicare l'esercito chiamando quelli che sono accasa, armandoli, vestendoli e lo spostamento in treno (i tedeschi avevano previsto l'utilizzo di 11000 treni). Nessuno la faceva senza motivo, perché costava troppo: alcuni paesi, come la Russia, erano anche più lenti a mobilitare (ci metteva mesi).
Freud ha 58 anni, vive a Vienna in Austria, e scrive: "per la prima volta da 30 anni mi sento per davvero austriaco, tutta la mia libido è rivolta all'Austria-Ungheria" (il 28 luglio). Il 29 luglio la Russia mobilita, anche se non voleva fare la guerra. Lo zar Nicola, l'imperatore Guglielmo e il re Giorgio d'Inghilterra sono cugini primi, tutti nipoti della regina Vittoria. Si danno del tu e si chiamano col diminutivo (e si parlavano in inglese). "Una guerra che annienterà la civiltà di quasi tutta Europa, per decenni, ma bisogna comunque farla, perché nessuno si vuole tirare indietro" (non si può perdere la faccia).
La Germania tardò la mobilitazione, la gente pensava che la Germania fosse aggredita, e andò a combattere per difenderla. Agli Inglese interessava il Belgio, perché tutte le potenze europee avevano garantito, firmato, perché fosse un paese neutrale, ed era il porto di sbarco in Europa per l'Inghilterra (per cui l'Inghilterra poteva litigare con la Francia).
Il piano Shliffen perfezionato per anni e anni. Se la guerra scoppia sarà la più grande catastrofe mai vista. Per gli austriaci la responsabilità è della Serbia, per i Russi dell'Austria, per la Germania della Russia e degli Inglesi, per gli Inglesi è colpa dei Tedeschi. C'era la sensazione che stesse succedendo qualcosa che nessuno voleva. Tutti i governi ed i popoli erano pacifici, ma il sasso è cominciato a rotolare. La borsa di New York crolla, la borsa di Londra crolla. La maggioranza dei ministri inglese promette che si dimetterà se si farà la guerra. Il 1 agosto la Germania dichiara guerra alla Russia, per la prassi. "Secondo le regole bisogna fare così". Bisogna aggrapparsi a qualcosa per fare la guerra (come per la provetta di armi biologiche di Saddam Hussein all'ONU). "E tutto per un pezzo di carta!"
La Seconda guerra mondiale
Le uniche note allegre per la Seconda guerra mondiale le mette la partecipazione dell'Italia. Si dice che sia scoppiata nel 1919 quando fu firmato il Trattato di Versailles, e anche l'Italia vincitrice è sprofondata nella guerra civile. La Germania è uscita frustrata, dovendo cedere i territori ad un nuovo paese (fra cui la Polonia), e si sono create delle situazioni ingestibili (come nel caso di Danzica, la città libera, nonostante fosse tutta abitata da tedeschi, e si sviluppa un "irredentismo tedesco"). L'Impero austriaco fu diviso in molte nazioni, fra cui, l'Austria che si sente maggiormente tedesca.
Hitler va al potere nel 1933 con il punto principale per cui bisogna rivedere il trattato di Versailles. C'è la storia di una doppia illusione: una delle potenze democratiche per cui si potessero dare certe concessione a Hitler senza provocare grandi scoinvolgimenti. L'altra illusione è quella di Hitler di riprendersi tutto e qualcosa di più senza che nessuno si opponga sul serio. L'illusione delle democrazie occidentali.
Il 19 novembre 1937, il ministro degli esteri inglese incontra Hitler, ed esprime simpatia per le rivendicazioni tedesche, e con il tempo sono possibili delle modifiche, senza provacare scoinvolgimenti (Lord Hallifax). La Germania era il baluardo dell'Europa contro il bolscevismo.
Nell'Unione Sovietica, per i politici occidentali, è ancora il paese dei rivoluzionari bolscevichi rivoluzionari, da tenere alla lontana, per cui, in Inghilterra e in Francia (dove c'è una forte impronta comunista) si credeva che la Germania di Hitler fosse un paese utile. In Francia c'era il Fronte popolare, un governo di sinistra: lo slogan delle classi dirigenti era "meglio Hitler che Stalin".
Alan Taylor, negli anni Sessanta, in un suo libro sostiene che Hitler in politica estera voleva delle cose normali, e aspettava le occasioni buone, e Taylor non sapeva che Hitler le ha create le occasioni: comincia con l'Austria (in cui c'era un partito nazista, essendo tedeschi). Hitler da l'ordine in Austria di provocare agitazione con attentati e terrorismo. Nel marzo del 1938 il partito nazista austriaco fa un colpo di stato, il 12 marzo del 1938 le truppe tedesche entrano in Austria, l'"annessione": il 70% dei veicoli militari che entrano in Austria si rompono prima di arrivare a Vienna. Un plebiscito approva al 99% l'annessione all'Austria. All'estero nessuno batte ciglio.
Nei Sudeti c'è un partito nazista che prende ordini da Hitler, e da il via alle violenze di piazza, alle agitazioni al terrorismo, e inizia una campagna di propaganda sull'impotenza dei tedeschi in Cecoslovacchia. Solo l'Unione Sovietica sostiene pubblicamente di proteggere la Cecoslovacchia, ma fu ignorata, perché secondo un ambasciatore inglese, la Russia doveva essere esclusa dagli affari politici europei, dalla politica europea.
A settembre nel 1938 francesi e inglesi costringono la Cecoslovacchia con una conferenza a dare più concessioni a Adolf Hitler Private or Broken Links
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. I due governi dovettero chiedere a Benito Mussolini Private or Broken Links
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di arrangiare le trattative. Il 30 settembre del 1938 ci fu la conferenza di Monaco, in cui almeno Francia e Inghilterra sono in buona fede, hanno un incubo, quello di far partire la guerra. Chamberlain è sbeffeggiato già da allora, per il suo discorso sulla pace, fatto al ritorno a Londra dalla conferenza di Monato, e la sua politica è nota come appeasement (pace ad ogni costo).
Anche la Polonia si prese un pezzo di Cecoslovacchia, e credono di essere amici di HItler (era un paese militarista, autoritario, democratico e anticomunista). Tanto che Hitler sostiene che "l'amicizia fra Germania e Polonia è un punto forte della pace in Europa".
Fra gennaio e marzo del 1939 la Cecoslovacchia si sfascia, e la Slovacchia vuole diventare indipendente, e la Cecoslovacchia sta per essere invasa dall'Ungheria. Il 14 marzo 1939 Hitler ordina al presidente cecoslovacco di venire a parlargli a Berlino, e all'alba del 15 marzo Hitler lo informa che l'esercito tedesco invaderà la Cecoslovacchia. Neanche questa volta non interviene nessuno.
Il 25 marzo 1939 Hitler presenta la domanda di annessione al della città libera di Danzica alla Polonia, e la Polonia rifiuta. A questo punto il governo inglese e il governo francese propongono ai polacchi un trattato di alleanza. Sui giornali escono i titoloni: "Morire per Danzica? NO!".
Nell'aprile-maggio del 1939 provano a fare un accordo di difesa militare con l'Unione Sovietica, ma era chiaro che nessuno lo voleva fare realmente un trattato, e Stalin decide di tirarsi fuori, informando i tedeschi che aprire un negoziato sarebbe una buona idea. Il 22 maggio 1939 fu firmato il Patto d'acciaio, ma Mussolini è preoccupato perché l'Italia in quel momento è completamente priva di risorse, dopo l'intervento in Spagna e la guerra in Etiopia. Le guerre costano delle cifre terrificanti. Non c'era più un soldo per armi moderne (tutti i paesi stavano sperimentando nuove armi, avendo intuto il clima bellico che stavano per affrontare).
Il 1 agosto 1939 Galeazzo Ciano (ministro degli esteri, genero di Mussolini) annota nel diario: "Il gioco è troppo grosso, bisogna capire come stanno le cose". Incontra Ribbentrop che lo informa che la Germania vuole la guerra! La Germania aveva scommesso che Francia e Inghilterra non interverranno. Il 12 agosto Milano si svuota: 500000 persone prendono il treno per andare al mare. Il 13 agosto Hitler telefona a Mussolini: "al primo incidente attacchiamo la Polonia, i miei generali hanno calcolato che ci vogliono 6 settimane per conquistare la Polonia".
La stampa italiana appoggia la propaganda tedesca nella propaganda contro la Polonia (che "opprime" le popolazioni tedesche).
Per la gente di allora la Germania nazista e l'Unione Sovietica comunista appaiono come i due paesi più contrari che esistano. Il Patto Molotov-Ribbentrop è un vero e proprio shock! In quei giorno la URSS stava combattendo una guerra segreta e non dichiarata con il Giappone in Mongolia (una guerra che farà 70000 morti e feriti). Il generale Jucov russo sbaraglia i giapponesi.
Hitler si convince che dall'Italia non poteva ricevere aiuto militare, ma poteva avere operai. Introduce la tessera per i generi alimentari (il razionamento). In Italia scatta il divieto di circolazione per le automobili private, l'austerità nei ristoranti (una sola pietanza nei menu). Vengono sospesi i campionati mondiali di ciclismo a Varese, esce il divieto di vendita del caffé ai privati etc…
Si iniziano a costruire ripari anti-aerei e maschere antigas.